Albi provinciali autotrasporto, vicino il trasferimento agli UMC |
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Normativa |
2015 17 Marzo |
Si avvicina il trasferimento della gestione degli Albi provinciali agli Uffici della Motorizzazione civile. Nuovi disagi in arrivo per le imprese di autotrasporto?
Non c’è da stupirsi, dunque, se non sia ancora operativo il trasferimento della gestione degli Albi provinciali degli autotrasportatori dalle Province agli Uffici della Motorizzazione civile (UMC). Il passaggio avrebbe dovuto scattare lo scorso anno: la Legge di Stabilità 2014 stabiliva entro il 1° luglio 2014 l’entrata in vigore - con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri - delle nuove modalità di cura e gestione degli Albi territoriali delle imprese di autotrasporto in conto terzi. Ma ad oggi risultano essere ancora le amministrazioni provinciali a gestire gli Albi. Qualcosa, in realtà, si è finalmente mosso negli ultimi mesi e al momento è in via di registrazione presso la Corte dei Conti il tanto atteso Decreto della Presidenza del Consiglio. Un Decreto firmato dal Sottosegretario Graziano Del Rio nel gennaio scorso, ma non ancora in vigore, che sancisce il trasferimento agli UMC delle competenze relative agli Albi provinciali, a decorrere dal 1° gennaio 2015. In altre parole, da inizio anno sono gli uffici periferici del Ministero dei trasporti sul territorio a dover:
Restano invece in capo alle Province altre competenze, quali la gestione degli esami di accesso alla professione di autotrasportatore e tutte le funzioni legate alle aziende di autotrasporto in conto proprio. Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri stabilisce, inoltre, che all’interno di ogni Direzione generale territoriale del Ministero dei trasporti (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud) opererà un Comitato interprovinciale per l’Albo, con funzioni consultive. Ciascun Comitato, chiamato ad esprimere pareri non vincolanti inerenti l’esercizio dell’attività di trasporto merci su strada, avrà per presidente il Direttore generale e sarà composto da quattro funzionari in servizio presso gli UMC della circoscrizione territoriale della Direzione generale e da cinque rappresentanti delle associazioni di categoria locali aderenti alle associazioni nazionali presenti al Comitato centrale dell’Albo. I componenti di ogni Comitato interprovinciale saranno nominati dal Direttore della Direzione generale e resteranno in carica cinque anni. Infine, il Decreto stabilisce chiaramente che il trasferimento delle funzioni non determinerà maggiori oneri per la finanza pubblica: gli UMC eserciteranno le funzioni trasferite utilizzando il contingente di personale già assegnato, con le risorse finanziarie che il Ministero dei trasporti ha destinato loro a suo tempo. La preoccupazione espressa dal mondo associativo è unanime: le imprese di autotrasporto corrono il rischio di subire ripercussioni negative durante il periodo transitorio di trasferimento delle funzioni da un ente all’altro. Senza contare che, nonostante il moltiplicarsi di competenze a carico degli Uffici della Motorizzazione, il personale di tali uffici resterà invariato, con il rischio di rallentare lo svolgimento delle funzioni a servizio della categoria e di ridurne l’efficienza. © TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata
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