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Sistri, passo indietro del Governo PDF Stampa E-mail
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2015
18
Dicembre

 Scongiurata la proroga della gestione Selex SpA del Sistri.

SistriRitirato l’emendamento alla Legge di Stabilità 2016 che avrebbe prorogato per un anno la gestione Selex SpA del sistema di tracciabilità rifiuti.

Il provvedimento era stato presentato il 13 dicembre dagli On. Melilli (Pd) e On. Tancredi (Ncd).

La modifica avrebbe esteso per altri 12 mesi la concessione del sistema di tracciabilità dei rifiuti a Selex SpA e mantenuto la validità del regime cartaceo.

Dietrofront a parte, il fatto che l’emendamento sia giunto dalle fila della maggioranza smentisce di fatto gli annunci del Governo in merito all’entrata in vigore a gennaio 2016 di un “nuovo Sistri”, che per ora non vede designato alcun nuovo gestore.

Sul fronte dell’opposizione, particolarmente critica l’On. Terzoni del Movimento 5 Stelle, membro della Commissione ambiente alla Camera. Ecco quanto scrisse alla nostra redazione nelle scorse settimane:

“Sul servizio di tracciabilità il Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti continua a procedere in modo incomprensibile. Quasi grottesco, verrebbe da dire, se non fosse che ci sono migliaia di aziende del settore che continuano a pagare per un servizio di fatto inesistente.

Come M5S abbiamo presentato ancora una volta un’interrogazione al Ministro, al fine di incalzarlo a togliere l’alone di mistero che da mesi c’è intorno al Sistri.

La verità, confermata dalle evasive parole del Ministero stesso, è che la situazione è sempre la stessa.

La Consip Spa ha inviato le lettere per presentare offerte per l’affidamento del servizio. Esso però è ancora in mano alla Selex, impresa che realizzò l’inefficace e farraginoso sistema precedente con chiavette USB e black-box, la quale ancora deve essere pagata per il lavoro pregresso e non mollerà l’osso tanto facilmente.

Siamo dunque a un punto morto, nonostante lo stesso Galletti solo due mesi fa aveva assicurato alle aziende che si occupano di raccolta rifiuti che il nuovo sistema sarebbe entrato pienamente in funzione già a gennaio.

Inoltre, sempre il Ministro aveva annunciato a suon di squilli di tromba l’estensione del servizio a tutti i tipi di rifiuti, secondo criteri che però a tutt’oggi sono ignoti a tutti. Alle aziende in primis, che sconsolate si trovano obbligate a pagare nonostante questo scenario di totale impasse.

Non solo: le stesse non riceveranno un euro di rimborso per quanto versato nel triennio 2010-2012, poiché la commissione tributaria ha stabilito che “l’obolo” pagato per il Sistri non può considerarsi una vera e propria tassa. Oltre al danno la beffa, dunque, da parte di un esecutivo che ancora una volta dimostra totale lassismo e menefreghismo in tema di ambiente e ciclo dei rifiuti”.

© TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata 

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