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Mobilità sostenibile e infrastrutture, investimenti sulla transizione verde e digitale PDF Stampa E-mail
Istituzioni
2021
20
Febbraio

Il cambio di governo non modifica le linee programmatiche in tema di mobilità sostenibile e infrastrutture. La decisione del neo-Presidente Mario Draghi di creare un Ministero della Transizione Ecologica ne è la riprova.

sostenibile

Il lavoro parlamentare proseguirà partendo proprio dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che, al suo interno, contiene un intero capitolo denominato “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”.

Grazie agli oltre 200 miliardi di euro che l’ex premier Giuseppe Conte è riuscito ad ottenere dall’Ue, punteremo a completare entro il 2026 un sistema infrastrutturale moderno, digitalizzato e sostenibile.

La missione prevede tre obiettivi generali: realizzare un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale; introdurre sistemi digitali di monitoraggio da remoto per la sicurezza delle arterie stradali e conseguenti urgenti opere per la messa in sicurezza di arterie stradali, ponti e viadotti ammalorati; investire per un sistema portuale competitivo e sostenibile dal punto di vista ambientale per sviluppare i traffici collegati alle grandi linee di comunicazione europee e valorizzare il ruolo dei Porti del Sud Italia nei trasporti infra-mediterranei e per il turismo. Ad agevolarci sul percorso di raggiungimento di questi obiettivi ci sarà di supporto il quadro di riforme procedurali approvato lo scorso settembre con il Dl Semplificazioni.

La previsione di spesa è di 31,98 miliardi di euro: 28,3 miliardi per l’alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale e, i restanti, per l’intermodalità e la logistica integrata. A queste somme si aggiungono le risorse della programmazione di bilancio per il 2021-2026, pari a 1,16 miliardi di euro.

Il PNRR si muove nel solco già tracciato dalle indicazioni europee di “concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale e sul trasporto pubblico sostenibile” nonché sollecitano “l’innovazione della qualità delle infrastrutture, tenendo conto delle disparità regionali”. L’Ue ci sottolinea, al contempo, che l’Italia ha realizzato “alcuni progressi nel porre l’accento sulla politica economica connessa agli investimenti in materia di ricerca e innovazione e sulla qualità delle infrastrutture”.

Ma cosa prevede, dunque, il PNRR? Innanzitutto la velocizzazione delle principali linee ferroviarie passeggeri e incremento della capacità dei trasporti ferroviari merci lungo gli assi prioritari del Paese Nord-Sud ed Est-Ovest. Estendiamo, poi, l’alta velocità ferroviaria nel Sud Italia.

Sono previste per la messa in sicurezza e il monitoraggio digitale di strade, viadotti e ponti nuove risorse pari a 1,6 miliardi di euro di cui 1,15 miliardi per l’A24 e A25 e 0,45 miliardi di euro per il sistema di monitoraggio dinamico delle reti per controlli da remoto sulle opere d’arte (ponti, viadotti, cavalcavia e gallerie) e per l’attuazione di interventi e digitalizzazione delle infrastrutture stradali. Opere prontamente cantierabili su cui verrà inserito un sistema di sensoristica avanzata e di gestione di informazioni digitali per rafforzarne resilienza e sicurezza.

Per quanto riguarda l’intermodalità e la logistica si intende sviluppare un sistema portuale competitivo, collegato alle grandi linee di comunicazione europea: dal completamento dei valichi alpini (Gottardo e Brennero) e dei collegamenti TEN-T con i porti di Genova e Trieste nonché interventi infrastrutturali e di logistica per una valorizzazione del ruolo dei porti del Sud Italia nei trasporti infra-mediterranei e per il turismo. Gli obiettivi sono il potenziamento della competitività del sistema portuale italiano con la realizzazione dei collegamenti di ultimo miglio dei porti; la sostenibilità ambientale e l’efficientamento energetico dei porti; la digitalizzazione della catena logistica e degli aeroporti; la riduzione delle emissioni connesse all’attività di movimentazione merci.

L’innovazione tecnologica e la matrice ambientale saranno gli aspetti chiave del lavoro che porteremo avanti con determinazione per lasciarci alle spalle la pandemia e proiettare l’Italia nel futuro, grazie ad una spesa sapiente dei copiosi fondi del PNRR.

Articolo di Emanuele Scagliusi tratto dal TN 1/2021 anno XXIII

 © TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata

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