Contenuto Principale
Ultime Notizie

Ricerca nel sito

Unasca ricorre al Tar contro Aci PDF Stampa E-mail
Istituzioni
2013
10
Giugno

Colpito da un calo vertiginoso delle vendite e da un rincaro delle polizze e del carburante, il mercato automobilistico è in forte difficoltà, dal 2 Aprile 2013 il decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli, ha aumentato le pratiche del Pubblico registro automobilistico del 30%.



Evasione fiscaleL'immatricolazione di un nuovo veicolo costerà 27 euro e non più 20,92 euro, contestualmente aumentano il rilascio dei duplicati e aggiornamenti e annotazioni eventuali.
L'Unasca, unione nazionale degli studi di consulenza automobilistica, ha fatto ricorso al Tar per intraprendere un'azione volta alla rettifica del provvedimento ministeriale sull'aumento delle pratiche, stimato secondo l'unione, intorno ai 30/40 miliardi di euro di aggravio sulle spese degli automobilisti.
Il nodo gordiano non riguarda solo gli aumenti ma soprattutto la spartizione dei nuovi introiti e delle competenze dell'ACI e delle agenzie private.
Secondo l'associazione, il sistema messo in atto viola il principio di uguaglianza, "All'Aci vanno gli aumenti degli introiti non solo sui servizi che effettivamente eroga presso gli sportelli PRA, ma anche su tutti quelli che vengono autonomamente gestititi dalle agenzie private, perchè il decreto prevede che il cittadino paghi in ogni caso le nuove tariffe all'Aci, sia che si rechi in un'agenzia, sia che si rechi al Pra", spiega Ottorino Pignoloni, segreatario nazionale di Unasca.
Il paradosso nasce dalla contesa esistenza di due registri diversi aventi la medesima funzione, ingiustificata secondo alcuni, perchè con il nuovo sistema di gestione STA, Sportello Telematico dell'Automobilista, le agenzie private hanno sostituito i compiti del PRA per quasi il 75% dei processi, accollandosi gli oneri e i costi del servizio.
In una nota resa pubblica tramite il sito online, l'automobil club italiano dichiara "Infondate le affermazioni di Unasca in merito alle tariffe del Pubblico Registro Automobilistico, ferme da oltre 18 anni e recentemente adeguate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze molto al di sotto dei parametri Istat, con un provvedimento che prevede anche una serie di misure a favore dell'automobilista come la gratuità delle perdite di possesso del veicolo e dei fermi amministrativi".
Per chiarire la questione e far luce su un giro di affari che sfiora i due miliardi di euro, bisognerà attendere la decisione dei giudici.

 

Utilizziamo i cookie per migliorare il nostro sito e la vostra esperienza quando lo si utilizza. Chiudendo questo banner acconsenti all’'uso dei cookie. Se vuoi avere ulteriori informazioni o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la privacy policy.

Accettare i cookies da questo sito.

EU Cookie Directive Module Information