Cabotaggio, liberalizzazione sospesa in Europa |
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Estero |
2013 22 Maggio |
La liberalizzazione del cabotaggio stradale, prevista a partire dal 2014, per ora è sospesa.
Ricordiamo che liberalizzare il cabotaggio all’interno dell’Unione europea consentirebbe agli autotrasportatori italiani di effettuare trasporti stradali in un qualsiasi altro Stato membro dell’UE, senza limiti. A far da contraltare a questa prospettiva, il rischio di favorire una vera e propria “invasione” dei vettori dei Paesi dell’Est europeo, i cui costi sono ben più bassi di quelli dell’Europa occidentale, soprattutto per via dei salari inferiori degli autisti. Ciò che, dunque, molte associazioni di categoria europee richiedono alla Commissione europea è di promuovere l’armonizzazione fiscale e delle norme sul lavoro nei Paesi membri dell’UE, prima di procedere a liberalizzare l’attività di autotrasporto internazionale, al fine di evitare la distorsione della concorrenza fra Stati europei. Una richiesta cui Kallas ha parzialmente acconsentito, stabilendo di sospendere temporaneamente la già prevista liberalizzazione, commissionando una serie di studi sul tema e istituendo un gruppo ad hoc che discuta della questione. Helen Kearns, portavoce del Commissario ai Trasporti, pur dichiarando che “le attuali restrizioni al cabotaggio vanno contro lo spirito di un mercato unico europeo che garantisca i diritti di tutti i cittadini a lavorare, viaggiare e commerciare liberamente”, riconosce che tali restrizioni “permangono a causa del timore di possibili abusi” che una liberalizzazione del settore genererebbe. L’Unione europea ambisce di certo a riscrivere la normativa sul cabotaggio stradale in Europa, ma il messaggio del Commissario ai Trasporti è chiaro: si tratta di un processo complesso, che richiede tempo e lavoro, a cominciare dalla consultazione di tutte le parti interessate. © TN - TRASPORTONOTIZIE Riproduzione riservata |